Comentàrios The Bridge Franklin’s Pub

Ambiente tranquillo con musica dal vivo. Propietario gentilissimo e preparatissimo sulla storia in generale. Ottimo cantante. Abbiamo ordinato un tagliere misto Si è presentato con tagliere di salumi, formaggio, mozzarella, bruschette, melanzane, funghi, fagioli. Per primi mega piatti....infatti abbiamo lasciato qualcosina ma buonissimi. Vino rosso buonissimo. Consigliatissimo. Prezzi bassi e ottimi prodotti. Abbiamo pagato 15 euro a persona.

Ottima cucina,buon vino, cortesia e simpatia di Franklin . Posto consigliatissimo. Ottimo rapporto qualità prezzo

Ristorante trattoria davvero molto carino. Ci ha accolto il proprietario, un venezuelano in Italia dagli anni '70, che ci allietato con racconti della sua vita passata e con qualche cantata. Cibo davvero ottimo, suggerisco spaghetti alla carbonara e scaloppina di manzo, il tutto ad un prezzo davvero accessibile e familiare. Una felice sorpresa.

Ottima accoglienza, il titolare ci ha fatto sentire a casa. Musica dal vivo, pietanze mare e monti in abbondanza, primi e secondi squisiti. Inoltre, era pronto ad avverare ogni nostro desiderio sulle pietanze anche fuori menù. Mangiato troppo beneeeee✅prezzi giusti, CONSIGLIATISSIMO! Grazie mille delle belle chiacchierate, un grande saluto dai ragazzi di Veneto. Ci rivedremo presto!

Ottimo locale con un menù a 15 euro, comprendente: Un buon antipasto, un primo a scelta, un secondo a scelta, contorno , acqua , vino e caffè. Siamo rimasti soddisfatti. Si può mangiare anche fuori.

Da tornarci, classica trattoria dei castelli romani. Ottimo rapporto qualità prezzo, oste simpaticissimo. Dopo una passeggiata ai castelli è un ottima location per chiudere in allegria la giornata all'insegna del buon cibo

Subito molto accogliente,una carbonara da leccare il piatto,ci ritorneremo sicuramente

Ottima accoglienza , il proprietario e il locale ti fanno sentire come se fossi a casa. Ottimo il cibo e il prezzo, auguro a tutti di poterci andare perché veramente non ve ne pentirete .

Siamo poco oltre la periferia Sud di Roma, dalle parti di Valmontone. Sulla provinciale vedi un ristorante dopo l'altro; e sembrano tutti uguali. Invece... Invece qui trovi un delizioso signore con l'accento romano, ma anche un po' esotico. Ci fai conoscenza e scopri che ha passato i primi 20 anni della sua vita in Venezuela. E si è portato via l'amore per quella terra; che coniuga a quello per il posto dove vive. La cucina è figlia di questa dicotomia: è romana che di più non si può; ma ha dentro la promessa di qualcos'altro; di sapori e posti lontani. Provate il petto di pollo con le cimette ripassate nell'olio, aglio e peperoncino: c'è dentro tutta Roma; ma gli aromi che mette in quel petto di pollo ti portano lontano... Oppure fatevi portare le tagliatelle coi porcini: offrono resistenza come dev'essere; e i porcini non sono quelli surgelati del supermercato; ma dentro c'è qualcosa in più; e non parlo solo di aromi, aglio e mestiere. C'è l'amore per questa terra e per questo lavoro! Se volete un posto dove mangiare "alla paesana" con 12 euro, qui intorno ne trovate quanti ne volete. Col vino rosso da frigorifero, e tutto sommato accettabili. Se invece volete fare una esperienza nuova, e stupirvi di quanto possa essere buona una patata prima sbollentata e poi messa alla griglia, insieme ad un porcino, a una zucchina, e ad un bicchiere di Shiraz alla temperatura giusta, allora venite qui. Tornerete... Siamo tornati anche noi. E vorrei tanto chiedere a Google una deroga: per una sola volta mi piacerebbe avere la sesta stellina. O almeno, come Quattroruote, avere le 5 stelline tutte d'oro. Ma lasciate che vi racconti. Siamo arrivati in quattro. Abbiamo chiesto 2 antipasti. Non solo bastavano per tutti e quattro, ma erano strepitosi! Oltre alla scelta di affettati, formaggi, olivette, e via degustando, vi elenco melanzane e zucchine prese dall'orto (e finalmente una melanzana che sa di melanzana, e una zucchina col sapore della zucchina!); bruschetta con pomodoro "a chilometri zero", coltivato lì accanto. E, come tutto questo non bastasse, una ricottina fresca con miele e pistacchio che avrebbe fatto piangere di commozione anche Capitan Uncino... Poi, un piatto a testa, per provarli tutti. Primi: una cacio e pepe incredibile: spaghettoni rustici, perfettamente al dente; niente grumi, non si vede il formaggio, ma si sente, eccome! E così anche il pepe... La carbonara: io la faccio con la pancetta affumicata, e pensavo fosse il top. Questa era col guanciale... ma non aveva nulla a che vedere con quello che trovo a Milano. Da riconciliarti col mondo. Secondi: una bistecca di pollo, come quella che ci aveva conquistato l'anno passato. Ineffabile. Poi, una tagliata di manzo coperta dai porcini, e così buona... Quindi cimette ripassate (potevano mai mancare?), e patatine fritte croccanti di fuori e morbide di dentro. Il tutto annaffiato da uno Shiraz che, ahimé, non si trova al supermercato. A temperatura ambiente, e faceva un bel caldo, ma era perfetto così! Ne hanno voluto assaggiare un goccio anche le donne. Dopo sei o sette secondi che lo hai bevuto, ti riempie il palato con un retrogusto di liquirizia... Non bastassero il pranzo sontuoso ed il prezzo onesto, a completare l'opera ci sono l'umanità e la gentilezza di Franklin e di sua moglie, oltre all'allegria di quattro nipotini. Un vero capolavoro...

Sono passato e mi fermato per una pizza 👍